Il viaggio del Papa, Benedetto XVI, rende ancor più attuale la tematica del Convegno "Pio XII, ambasciatore di Pace" ed amplifica l'importanza della missione che ogni Vicario di Cristo deve attuare: promuovere la Pace ed il dialogo interreligioso - ma non rimane escluso da tale obbligo nessun uomo, soprattutto se vuole essere incluso tra quelli di Buona Volontà -.
Il viaggio in Terrasanta di Sua Santità è un fatto storico e dimostra che a Dio nulla è impossibile: come pensare ad un incontro tra i sopravvissuti ad Auschwitz con un Pontefice nato in Germania allo Yad Vashem, cioè nella Sala del ricordo della Shoah?
Eppure il Papa non solo ha ricordato i sei milioni di ebrei che hanno vissuto l'orrore dell'Olocausto, ma ha ravvivato la fiamma perenne del memoriale della Shoah, ha parlato "delle speranze legate all'esito dei negoziati tra israeliani e palestinesi [...] così che ambedue i popoli possano vivere in pace in una patria che sia la loro, all'interno di confini sicuri ed internazionalmente riconosciuti. [...]
Al Museo della Shoah cita Isaia, "darò loro un nome eterno che non sarà mai cancellato" e spiega che le vittime "hanno perso la vita ma non perderanno mai i loro nomi, incisi in modo indelebile nella memoria di Dio". (1)
(1) Corriere della Sera, 12 Maggio 2009, pag.2
Il viaggio in Terrasanta di Sua Santità è un fatto storico e dimostra che a Dio nulla è impossibile: come pensare ad un incontro tra i sopravvissuti ad Auschwitz con un Pontefice nato in Germania allo Yad Vashem, cioè nella Sala del ricordo della Shoah?
Eppure il Papa non solo ha ricordato i sei milioni di ebrei che hanno vissuto l'orrore dell'Olocausto, ma ha ravvivato la fiamma perenne del memoriale della Shoah, ha parlato "delle speranze legate all'esito dei negoziati tra israeliani e palestinesi [...] così che ambedue i popoli possano vivere in pace in una patria che sia la loro, all'interno di confini sicuri ed internazionalmente riconosciuti. [...]
Al Museo della Shoah cita Isaia, "darò loro un nome eterno che non sarà mai cancellato" e spiega che le vittime "hanno perso la vita ma non perderanno mai i loro nomi, incisi in modo indelebile nella memoria di Dio". (1)
(1) Corriere della Sera, 12 Maggio 2009, pag.2
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