Nella visione hegeliana l'Assoluto che è Ragione è protagonista della storia.
La storia è, perciò, manifestazione della Ragione e gli individui espressione dello Spirito.
Ne consegue che l'agire di ciascun individuo, determinato da bisogni, passioni, interessi, è solo un modo inconsapevole dell'agire universale dello Spirito.
L'agire individuale, particolare provoca la lotta dalla quale e dal venir meno del particolare emergerà l'universale.
In altri termini, la Ragione fa agire le passioni individuali per sue finalità, sottopone gli individui al sacrificio perchè si affermino le finalità dello Spirito.
Non c'è, invece, secondo Kant alcun disegno razionale ispiratore dell'agire degli uomini nel mondo.
La storia è piuttosto l'espressione di un miscuglio di stoltezza, di infantile vanità, di infantile malvagità, di mania di distruzione.
Se lo svolgersi della storia non è espressione dell'intento degli uomini di perseguire finalità razionali, non si può che supporre che tutto accade secondo meccanismi naturali nei quali gioca un ruolo chiave la libertà umana.
Questa interpretazione lascia filtrare in lontananza un futuro in cui saranno sviluppati tutti quegli elementi posti dalla natura (o dalla Provvidenza) per determinare la predefinita condizione dell'umanità.
Differente l'idea di storia in Engels: l'evoluzione della storia si attua secondo lo stesso processo a cui è sottoposto lo sviluppo della natura, con la sola differenza che, mentre nella natura agiscono elementi incoscienti, nel progredire della storia influiscono gli uomini, esseri coscienti, dotati di passioni e di capacità razionali, i quali organizzano il loro agire in vista delle finalità prefissate. Tuttavia accade che gli scopi voluti dagli uomini non sempre sono ottenuti, oppure gli obiettivi raggiunti non coincidono con quelli programmati e conseguiti perchè irrealizzabili sin dal loro essere pensati, oppure perchè in contrasto con altre finalità o ,ancora, perchè i mezzi adottati per conseguire gli scopi prestabiliti erano inadatti o insufficienti.
Nella tesi marxista divengono protagonisti della storia non più i popoli, gli eroi, gli Stati, ma le classi sociali, in particolare la classe proletaria che determinerà la rivoluzione sociale per ribaltare il sistema capitalistico, borghese, feudale ed instaurerà un sistema sociale giusto, non più fondato sulla proprietà privata.