Nuovo blog dell'Associazione "La Parola", in aggiunta a questo

Sul blog www.formazionelaparola.blogspot.com tutti i dettagli sul programmma di formazione di imminente avvio.
- * - * - * - * - * - * - * - * -
Per contrastare le crisi aziendali coltiva la cultura d'impresa
Per info rivolgersi a: laparola.cannito@gmail.com

martedì 28 aprile 2009

L'Associazione Culturale "La Parola" ha già pubblicato:

1. "Le vie infinite della giustizia" di Elvira Pina Vivienne Cannito, Edizioni Agorà, marzo 2008
Il protagonista della narrazione, passato a miglior vita, è stato accolto nella Sezione del "Beati perseguitati per causa della giustizia".
Con serenità e punte di ilarità racconta gli ultimi 25 anni della sua vita terrena, posando la lente di ingrandimento su una serie di vicende giudiziarie e sulla sistematica ingiustizia patita fino a condurlo alla miseria, alla malattia, alla morte ed alla resurrezione.
Lo scopo del racconto non risiede nella vendetta di rendere pubblici gli scandali vissuti, quanto piuttosto nel fornire tentativi di esempi di difesa contro ogni raffinatezza nella truffa, ed incoraggiamento a chi, sbagliando, pensa che la mancata giustizia coincida con il "tutto è perduto".
2. "Coraggio, non sei solo! - Inno alla vita" di Elvira Pina Vivienne Cannito, Edizione La Parola, agosto 2008
Il libro, costituito dalla raccolta di dodici lettere, fornisce un'immagine esauriente della riflessione sul coraggio e sulla solitudine, ripercorrendo fasi dell'esistenza umana e soffermandosi su particolari condizioni di vita.
Partendo dall'analisi del termine "Alzati", passando attraverso l' "Alzati e cammina" che ogni uomo impossibilitato vorrebbe sentirsi dire, l'Autrice giunge a considerare i due fili conduttori del libro - coraggio e solitudine - dal momento della nascita di ciascun individuo fino alle condizioni del giovane, della donna, del sofferente nel corpo e nello spirito, dell'emigrante, del carcerato, del politico, dell'affamato ed assetato di giustizia, dell'avvocato.
Dalla moltitudine dei soli si innalza, in un primo momento, la sola voce dell'Autrice.
Presto ad essa si unirà quella del destinatario delle missive e poi, ancora, quella di un giovane/vecchio avvocato, l'avvocato del popolo, che, a sostegno della tesi di fondo del testo, riflette sul proprio stile professionale.
Aumenta l'intensità con l'aggregarsi della voce di un carcerato.
Ci si avvia, così, verso la formazione di un coro, al quale, si spera, partecipi gran parte dell'umanità.

Nessun commento:

Posta un commento